ALTRO CHIASSO - ChiassoPerduto. Firenze 2023

Questo progetto è una ricerca continuativa sull'eco che fa la voce dell'altro in noi e poi riverbera a sua volta in altre voci. Daniel Romano, artista argentino, ci propone un'installazione multimediale di corpi/ritratti che si posano sulla pelle dello spazio, che si incontrano e si sdoppiano sulle superfici traslucide.

La ricerca parte da una conversazione in cui, attraverso domande e risposte, cominciamo prima a spogliarci di tutto ciò che non siamo nelle parole e infine di tutto ciò che non è la nostra pelle, la frontiera ultima e permeabile del nostro io fisico.

L'artista diviene una sorta di contenitore di confessioni o di verità indefinite e impermanenti, si presta ad essere l'altro che ci permette di questionarci, di guardarci anche con crudezza, apre uno spazio per ri-scrivere o definire per la prima volta ciò che consideriamo intimità e se essa si trova nel contatto con l'altro o solo in sé. L'esperienza al Chiasso Perduto diventa la prima dopo un episodio personale di sopravvivenza che rende l'artista ancora più consapevole della non permanenza fisica, così durante la residenza pensa alle forme organiche dello spazio come un riflesso del suo corpo, dove lui accoglie l'altro, dove avviene quasi in modo naturale e fugace l'intimità con uno sconosciuto.

Altro Chiasso si riferisce ai suoni dentro di noi che fanno eco nei corpi proiettati in tutto il percorso è anche a "L'Altro" come progetto, come esperienza che temporaneamente abita lo spazio ma proprio per la sua impermanenza diviene un segno indelebile.

A cura di Marco Benacci, Francesca Morozzi & Sandra Miranda Pattin

ALTRO CHIASSO - ChiassoPerduto. Florencia 2023

Este proyecto es una investigación en curso sobre el eco que la voz del otro hace en nosotros y luego reverbera a su vez en otras voces. Daniel Romano, artista argentino, nos ofrece una instalación multimedia de cuerpos/retratos que descansan sobre la piel del espacio, que se encuentran y se duplican sobre superficies translúcidas.

La investigación parte de una conversación en la que, a través de preguntas y respuestas, comenzamos primero a despojarnos de todo lo que no somos en palabras y finalmente de todo lo que no es nuestra piel, frontera última y permeable de nuestro yo físico.

El artista se convierte en una especie de contenedor de confesiones o de verdades indefinidas e impermanentes, se presta a ser el otro que nos permite cuestionarnos, mirarnos incluso crudamente, abre un espacio para reescribir o definir por primera vez lo que consideramos intimidad y si ésta se encuentra en el contacto con el otro o sólo en uno mismo. La experiencia en el Chiasso Perduto se convierte en la primera tras un episodio personal de supervivencia que hace al artista aún más consciente de la no permanencia de lo físico, por lo que durante la residencia piensa en las formas orgánicas del espacio como un reflejo de su cuerpo, donde acoge al otro, donde la intimidad con un extraño se produce de forma casi natural y fugaz.

“ALTRO Chiasso” (OTRO ruido/chiasso) se refiere a los sonidos de nuestro interior que resuenan en los cuerpos proyectados a lo largo del recorrido, y también a " Otro" como proyecto, como experiencia que habita temporalmente el espacio pero que precisamente por su impermanencia se convierte en una marca indeleble.

Curada por Marco Benacci, Francesca Morozzi y Sandra Miranda Pattin